Guerra in Iraq - 2003

Fabio Gallo, la guerra in Iraq: i miei progetti “Ur dei Caldei e Abramo”

Quando incontravo gli amici, alla domanda “cosa stai facendo di bello?”, ne inventavo a iosa. Dopo circa 20 anni posso raccontare alcune pagine di quella parte della mia vita che, per ovvi motivi che non sfuggiranno a chi legge, sono rimaste chiuse nel forziere della riservatezza assoluta. Vivevo gli anni 2003-2004 e la guerra in Iraq aveva già manifestato tutta la sua violenza sulle popolazioni inermi e come in tutte le guerre, sempre ingiuste, i gruppi terroristici tribali facevano massacri nei massacri colpendo in maniera speciale i cristiani copti e caldei. Di fatto, con la scusa delle attività belligeranti, si stava sterminando non solo i cristiani ma il cristianesimo che tra le religioni, è quella che alimenta con forza, formazione e solidarietà, in un mondo nel quale si vuole governare negando e non coinvolgendo.

Fabio Gallo-Progetto Ur dei Caldei

Antica Ur dei Caldei

Si stava animando la diaspora dei Caldei verso l’Europa, le morti non si contavano più e non riuscivo a stare con le mani in mano. Ricordo a chi legge che coabitavo la Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma insieme al Procuratore del Patriarcato di Babilonia dei Caldei, fraterno amico. La Basilica, inoltre, è “Cappellania Irachena” in Italia e gli effetti della devastante guerra si sentivano in maniera molto forte. Avevo notizia certa (non posso essere chiaro…) di certi importanti documenti cristiani delle origini sepolti nei territori soggetti agli atti terroristici e sapevo che se li avessero trovati avremmo perso un patrimonio culturale bimillenario di fondamentale importanza. Così, mi misi a lavorare creando un autorevole gruppo di lavoro (i cui nomi, in parte, non posso citare..), con lo scopo di proteggere quei documenti.

Fabio Gallo-Progetto Ur dei Caldei

Antica Ur dei Caldei- Il progetto di Fabio Gallo per la salvaguardia dei Beni Culturali Caldei

Nel Febbraio 2005, previo protocollo con il Procuratore del Patriarcato di Babilonia dei Caldei in Iraq presso la Santa Sede, ho ideato e redatto due progetti: “UR dei CALDEI” e “ABRAMO”, con lo scopo di attuare una silenziosa ed efficace opera di ricostruzione digitale della memoria culturale della Chiesa Cristiana Caldea in Iraq. Ho dovuto tacere per quasi 20 anni, sino alla redazione di questo mio spazio in rete, per potere accennare qualcosa del mio lavoro. Questo periodo è stato particolarmente impegnativo. Non posso pubblicare i progetti, attesa la delicatezza e riservatezza dovuta agli obiettivi degli stessi, ma posso pubblicare una foto che scattai a due amici nella sede per l’epoca molto attrezzata, con i quali sviluppai parte cospicua del lavoro: il Gesuita geologo Padre Vincenzo Ruggieri (portavoce dei cristiani d’Oriente) ed il Sottosegretario al Ministero dell’Interno Domenico Lo Jucco. Uomini davvero speciali. Nella stanza, la cartina dell’Iraq sulla quale si studiava per finalizzare il successo dei progetti.

Fabio Gallo-Domenico Lo Jucco-Padre Vincenzo Ruggieri - Roma

Anno 2005 Roma – Ufficio di Fabio Gallo riservato allo sviluppo dei Progetti Ur dei Caldei e Abramo – Nella foro da Sx il Sottosegretario all’Interno: Domenico Lo Jucco e il Gesuita Padre Vincenzo Ruggieri

Scopo dei Progetti era la tutela dell’intero patrimonio culturale che una volta individuato e digitalizzato, non avrebbe corso più alcun rischio. Il Progetto “UR dei CALDEI” – merita un breve approfondimento – è stato pensato per salvaguardare uno dei più importanti capitali culturali umani provenienti dalla storia e attualmente ancora in grave rischio, a causa della persistente guerra. Si tratta di un patrimonio costituito da una grandissima quantità di manoscritti, carte e pergamene che testimoniano il DNA culturale del Popolo Caldeo (ma non solo) e raccontano la preziosa storia di quell’evento unico ed irripetibile che ha modellato il volto della cultura umana e della storia degli ultimi 2000 anni, con i lineamenti dell’Uomo – Dio chiamato Gesù di Nazareth. Solo tre anni dopo i terroristi sequestrarono l’arcivescovo caldeo di Mosul Faraj Rahho che avevo avuto la gioia di conoscere ed essere testimone della sua grandezza umana e spirituale di uomo mite. Non fu decapitato solo perché morì poche ore dopo il sequestro, d’infarto. Ma trucidarono i due giovani sacerdoti che si trovavano con lui e dei quali parlerò. Conoscevo bene uno di essi. La guerra è davvero il male assoluto ma si comprende solo quando la subisci. Nel momento in cui è troppo tardi. Vorrei dire di più sull’argomento ma certe cose conviene tacerle. Fu questa, un’esperienza che ha segnato profondamente la mia vita e quella dei miei collaboratori fino a quando la provvidenza mi riportò ad Assisi, il luogo nel quale tutto è iniziato misteriosamente molto prima di questa lunga storia.

Fabio Gallo - Assisi Pax - Eleonora Cafiero

Assisi Pax International assegna la Palma d’Argento a Fabio Gallo

Nell’aprile 2006 venni chiamato a relazionare ad Assisi sul tema: “Codici esemplificativi del linguaggio dei popoli” in occasione di un evento organizzato dalle Associazioni “Assisi Pax International” e “Avvocati Europei”. Un evento con forti richiami al discernimento sui grandi temi del futuro che volle fortemente l’Avvocato Enrico Tuccillo, al quale devo una serie di incontri e amicizie importanti. Con mia sorpresa, nel corso della Celebrazione Eucaristica presieduta da Padre GianMaria Polidoro, questi, mi consegnò la “Palma d’Artgento”. Un riconoscimento che mi onora per il significato che rappresenta nella Città di Chiara e Francesco e per la sua motivazione: “La Palma d’Argento viene assegnata a quanti hanno particolare benemerenza a favore della pace in azioni o testimonianza. La Palma vuole significare una eccellenza riconosciuta”. Era un semplice ramoscello d’ulivo immerso in argento, proveniente dall’albero di ulivo donato ad Assisi da Giovanni Paolo II, che moriva proprio in quelle ore, chiudendo una pagina di storia per tutti noi.

Fabio Gallo – Medaglia della Camera dei Deputati

Più tardi, nel Dicembre 2007, per le attività volte alla tutela dei Diritti Umani, al dialogo di Pace e per avere istituito il primo Network di Testate Giornalistiche a loro tutela, mi fu assegnata la Medaglia del Presidente della Camera dei Deputati unitamente al Premio “Calabria Nostra”.

Fabio Gallo – Attestazione Premio Calabria Nostra

Confesso l’emozione per avere ricevuto questo segno di stima nella mia terra d’origine, nella suggestiva cornice della Chiesa di San Giorgio Martire di Zumpano, innanzi alle Autorità Civili, Militari ed Ecclesiastiche Premio sulla Cultura della Legalità.

Share: