Fabio Gallo con Franco Zeffirelli: omaggio alla Bellezza
Il messaggio dell’Arte in Italia si tramuta subito in economia della Cultura e del Turismo ed ero molto interessato a congetturarne il futuro. Potendo disporre della sua vicinanza ho ritenuto ogni suggerimento da parte di Franco Zeffirelli utile e formativo, oltre che un grande onore. Era mio interesse massimizzare il livello della Bellezza dei Beni Culturali anche nel mondo della Rete che con i suoi strumenti di connettività stava divenendo un “ponte” di straordinaria portata per diffondere il messaggio del Brand Italia e del Made in Italy. E ciò, molti anni prima che il Ministro dei Beni Culturali desse vita ad una “Cabina di Regia” nazionale dedicata alla Fotografia testimone del tempo. Chi come noi attribuiva all’Arte un valore così alto, al punto tale da da pensarla come opportunità di dialogo tra popoli di diverse culture, atteso il veloce avanzare delle nuove tecnologie, si sarebbe dovuto porre l’interrogativo di come fare entrare in rete la “Grande Bellezza” del Patrimonio Culturale, perché venisse fruito attraverso gli strumenti digitali. Quel giorno nella sua villa sull’Appia Antica, senza saperlo, stavamo scrivendo una pagina di storia.
Presto, smartphone, tablet, pc e altri mezzi di comunicazione avrebbero rivendicato la loro quota di partecipazione alla diffusione del Patrimonio della Cultura. Cinema e Teatro, infatti, così come il Patrimonio dei Beni Culturali sarebbero stati mutuati sempre di più dai media digitali e farlo prima di tutti sublimando la loro bellezza, desideravo diventasse un mio brand.
Molti credono che dietro al successo vi sia solo un pizzico di fortuna. Ma chi ha raggiunto il successo sa bene che quando lo si raggiunge, è grazie a tanti sacrifici e ad una grande scuola che posso dire di avere ricevuto. Come quella sulla “luce” ricevuta dal grande Bruno Monopoli, direttore della Fotografia di Franco Zeffirelli, dal quale per anni ho attinto suggerimenti e segreti su come gestire la luce nella rappresentazione della mie opere e nei progetti.
Bruno quel giorno mi accompagnò perché avremmo dovuto svolgere due compiti importanti: il primo, accompagnare un gruppo di religiosi cristiani ortodossi della Chiesa di Mosca che chiedevano di incontralo. Il secondo, discutere di due nostri progetti con Franco Zeffirelli.
Stavo strutturando le basi del primo Museo Digitale del Patrimonio Culturale italiano nel quale avrei fatto convergere una moltitudine di Beni Culturali italiani digitalizzati insieme al mio gruppo di lavoro negli anni. Ma dovevo stabilire una serie di parametri estetici e tecnici, come quello, ad esempio, del come gli utenti avrebbero dovuto visualizzare i beni culturali. “Senza dubbio in formato cinema”, a tal proposito suggerì Franco Zeffirelli, mostrandoci una serie di suoi bozzetti e mostrando come il formato Cinemascope premiasse la visualizzazione di scena e paesaggio.
Nel corso della lunga conversazione, insieme a Bruno Monopoli che più volte si fece ponte quando avevo da riferire cose urgenti a Franco Zeffirelli, gli parlammo di un possibile film con la sua regia dedicato alla figura di San Francesco di Paola del quale mi stavo intanto occupando su incarico dell’Ordine dei Minimi.
Accettò subito, ma le sue condizioni di salute lo impedirono. Aveva una idea geniale rimasta nel mio cuore. Conoscendo la sua fede e devozione a San Francesco di Paola che nella sua villa di Positano aveva fatto realizzare in ceramica, e sapendo che gli sarebbe stato impossibile come avrebbe voluto visitarne i luoghi, feci stampare le immagini di tutti i Conventi di San Francesco che intanto avevo realizzato, e gliene feci dono.
La sua felicità si trasformò in idee, progetti, entusiasmo e fu così che iniziammo a parlare di una Italia e di una Calabria “Excelsa” alle quali oggi ho dato forma e senso con le due Piattaforme www.italiaexcelsa.it (Digital Cultural Heritage Museum) e www.calabriaexcelsa.it. Lo devo a chi ha lavorato duro in tutti questi anni con me, a chi lo ha reso possibile e a Franco Zeffirelli e Bruno Monopoli che mi hanno aiutato a crescere artisticamente rivelandomi tanti, tanti, tanti “trucchi” dello straordinario mondo dell’Arte.
Ma quel giorno, come sopra detto, i compiti da svolgere erano molteplici. Per questo motivo ad accompagnarmi erano anche il Parroco della Basilica dello Stato Mons. Renzo Giuliano, e la dott.ssa Eleonora Cafiero a capo della Segreteria dell’Ufficio Cultura della stessa Basilica, insieme alla delegazione di autorità ecclesiastiche della Chiesa Ortodossa Russa. Nel corso della conversazione che mi vide mediatore, i religiosi dissero subito: “Maestro, grazie per averci ricevuti. Pur di incontrarla saremmo venuti a piedi da Mosca”.
Una frase che aprì il cuore del grande regista che, emozionato, chiese il motivo di quelle parole che appariva un onore troppo grande per lui. Il Vescovo spiegò che “il film Gesù di Nazareth aveva avuto il potere di attraversare le pareti dell’incomprensione tra i popoli, riuscendo a convertire la Russia. Si doveva a quel Film se dopo anni sul Cremlino si poté sventolare la bandiera del colore azzurro del manto di Maria”.
Sentii in quelle parole tutta la potenza dell’Arte e del potere della sua Bellezza capace di sostenere in maniera discreta ed efficace il compito che a volte risulta difficile anche per politica e diplomazia.
Dovrò scrivere un capitolo a parte per raccontare cosa abbiamo visto nell’archivio storico del Regista di cui pubblico una foto e che ha fatto grande il Teatro ed il Cinema italiano dirigendo opere come “Romeo e Giulietta”, “Fratello Sole e Sorella Luna”, “Il Gesù di Nazareth” e tante, tante altre opere che oggi brillano nel firmamento dell’Arte.