Fabio Gallo con il Cardinale Darío Castrillón Hoyos - Basilica dello Stato - Roma

Fabio Gallo: non tutti i mali vengono per nuocere

Quando si dice che “non tutti i mali vengono per nuocere”, è vero. La drammatica esperienza giudiziaria vissuta negli anni 90 ha rivoluzionato la mia esistenza che solo apparentemente sembrava avere abbandonato la strada per ritrovarsi, invece, su una autostrada e dieci corsie sulla quale viaggiano solo mezzi potenti, veloci e sicuri. Certo, il dolore è dolore, ma capita che qualcuno o qualcosa lo converta in un bene talmente grande da non potere essere rappresentato. Alla fine di quella esperienza iniziava il percorso della mia seconda vita, quella più “istituzionale”, che mi ha offerto l’opportunità di trasformare il bagaglio esperienziale maturato fino a 33 anni, in una missione: quella di un uomo che della Cultura ne ha fatto una vera e propria “Arte della Rinascita”, con fini sociali e visioni allargate dall’IO al NOI. Una trasformazione non facile, ma resa possibile dal contesto che ha riversato sulla mia persona un’attenzione tale da avermi consentito di investire sulle mie capacità, sviluppando nuovi talenti. Come il periodo in cui accolsi l’idea del Cardinale Darío Castrillón Hoyos di dedicare molta attenzione al mondo della digitalizzazione dei Beni Culturali. E pensare che a causa della protervia del Procuratore di Cosenza dell’epoca che mi denunciava ovunque senza successo, la mia vicenda ha portato molto male al Governo Italiano che sulla mia causa è stata condannata dalla Corte dei Diritti Umani per la violazione dell’Art. 10 dei Diritti dell’Uomo, per la prima volta nella storia della Repubblica. Avevo una grande sete di Giustizia, quella più alta dei Tribunali. Qualcuno, evidentemente, mi ascoltò.

Fabio Gallo con il Cardinale Darío Castrillón Hoyos - Basilica dello Stato - Roma

Fabio Gallo con il Cardinale Darío Castrillón Hoyos – Basilica dello Stato – Roma

Il noto Cardinale, all’epoca Prefetto per il Clero, molto vicino a Giovanni Paolo II, e molto competente nella materia della digitalizzazione, veniva spesso in Basilica per condividere momenti di vera passione per il mondo che sarebbe arrivato: quello digitale. A lui devo, insieme al mio Gruppo di lavoro, tutti i risultati conseguiti. Mi raccontò di un simpatico incontro con quello che prima di diventare Pontefice era il Cardinale Ratzinger. Mi disse: “lo invitai a casa mia per ricambiare il suo precedente invito nel corso del quale mi mostrò la sua bellissima biblioteca. Ne era particolarmente fiero. Una volta giunto nella mia abitazione, ci recammo a vedere la mia biblioteca, cosa che lui attendeva con una certa emozione. Così lo portai innanzi al mio computer, lo feci accomodare e gli mostrai tutti i libri digitalizzati. Lo vidi – commentò divertito il Cardinale Castrillónsbigottito. Non poteva farsene una ragione che in una pennetta avevo inserito tutta la mia biblioteca”.

Fabio Gallo con il Cardinale Darío Castrillón Hoyos - il Parroco Mons. Renzo Giuliano - Mons. Guido Mazzotta - Basilica dello Stato - Roma

Fabio Gallo con il Cardinale Darío Castrillón Hoyos – il Parroco Mons. Renzo Giuliano – Mons. Guido Mazzotta – Basilica dello Stato – Roma

Il mondo stava decisamente trasformando alcuni suoi parametri. Un mondo che presto avrebbe generato quel processo di “gestione della Conoscenza” che non ha saputo gestire il nostro Paese. Mi fu assegnato un compito che per l’epoca posso definire da “pioniere” della digitalizzazione dei Beni Culturali. Si stava aprendo un’epoca nella quale l’Uomo chiudeva alle sue spalle le porte del mondo analogico per aprire quelle del mondo digitale che avrebbe rivoluzionato il modo di relazionarsi dell’intera società mondiale. E noi dovevamo esserne protagonisti. E’ così che ha avuto inizio la più bella e grande avventura della mia vita nella quale ho potuto coinvolgere tante intelligenze riunite in uno dei luoghi più belli e maestosi del Mondo: la Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma, ultimo capolavoro del genio di Michelangelo sorto sui ruderi imperiali delle Terme di Diocleziano e luogo d’incontro tra Arte Fede e Scienza. Quelle porte che la Chiesa di Roma apriva alla mia vita, non erano portoni qualsiasi, ma “le Porte degli Angeli” che avrebbero visto per anni e anni il mio impegno tra le genti che provenivano da ogni luogo del mondo. (continua…)

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